ASTRONOMIA - I BUCHI NERI - Post Vitae

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Una stella è un'immensa massa di materia infuocata colma di energia. Sulla sua superficie avvengono continuamente moltissime esplosioni nucleari. Dopo un determinato periodo di circa 10-20 miliardi di anni la stella consuma tutto il suo combustibile fatto da idrogeno e elio e si raffredda lentamente. La stella in fase di raffreddamento incomincia ad esplodere alla periferia lanciando nello spazio frammenti di materia, questo processo crea le Supernove.

Quando la stella ha perduto una quantità sufficente di materia incomincia a raffreddarsi e quindi a contrarsi visto che è il calore che la teneva per così dire "gonfia". Più si contrae più la stella ruota più velocemente come un pattinatore che abbassando le braccia mentre ruota acquista velocità di rotazione centrifuga. La contrazione per la velocità di rotazione a questo punto rallenta perchè la forza centrifuga si scontra con l'attrazione gravitazionale e impedisce quindi alla stella di collassare. In questa fase la stella è chiamata Pulsar per le particolari emissioni elettromagnetiche che produce.

Così questo astro agonizzante gira sempre meno velocemente e ben presto le forze centrifughe non bastano ad equilibrare le forze dell'attrazione gravitazionale e quindi la stella avvia una contrazione finale, catasfrofica; si chiude in un punto al suo centro. Quando questo avviene la stella ha sempre una massa ma racchiusa in uno spazio molto piccolo, questo crea, come ha dimostrato Albert Einstein, una forsa gravitazionale intorno alla stella che curva lo spazio in quella regione. Più la Pulsar si contrae su se stessa più lo spazio si curva. Ad un certo punto dal collasso lo spazio intorno alla Pulsar è talemente ricurvo dalla forza gravitazionale della massa della stella che si chiude su se stesso circondando completamente il corpo celeste ed isolando la massa della stella dallo spazio confinante in una area scura in cui nememno la luce riesce ad uscire.

Ancora oggi gli astronomi non sanno cosa accade realmente in quell'area chiamata "Buco Nero" tenuto conto che non riceviamo nessun segnale luminoso o di altra natura che possa darci indicazioni di ciò che avviene al suo interno. Oltre lo spazio intorno al buco nero si distorce il tempo, esperimenti fatti sul nostro pianeta con orologi atomici hanno dimostrato che un orologio posto a livello del terreno viaggia più velocemnte di un orologio posto in un aereo perche la forza di gravità crea un suo "tempo" specifico.

Teoricamente man mano che ci si avvicina a questi buchi neri lo spazio ed il tempo variano fino ad arrivare ad un punto dove lo stesso tempo si ferma o scompare; in una dimensione gravitazionale spazio temporale normale regna il principio termodinamico chiamato "entropia crescente" che vuol dire che tutta la materia si indirizza verso un continuo deterioramento così come avviene a tutto ciò che fa parte del nostro mondo compresi noi stessi o meglio i nostri corpi materiali. Nel mezzo di un buco nero invece l'entropia crescente non avviene ed il tempo si ferma o scorre addirittura al contrario.

In un luogo dove il tempo scorre al contrario cosa avviene in realtà? Nella nostra dimensione l'energia espressa in un idea o in un pensiero o in un processo più fisico come accendere un fuoco nasce e col passare del tempo perde la sua intensità energetica e scompare con tutte le informazioni che si porta dietro, in un luogo dove il tempo scorre al contraro invece le informazioni dovrebbero nascere dal nulla ed acquistare energia col passare del tempo, esattamente il processo opposto alla materialità che sottostae alle leggi della termodinamica classica . Un osservatore posto in un buco nero, dove il tempo potrebbe essere invertito o assente, vedrà attono a sè lo spazio caricarsi spontanemante di informazioni senza che vi sia la possibilità di vedere invertirsi questo processo come avviene nell'universo materiale. Lo spazio in questa regione si comporta come una memoria perfetta dove l'informazione, qualsiasi essa sia, si crea, si accumula, si evolve senza mai perdersi o consumarsi. Quindi un pensiero, un emozione, un sentimento all'interno di un buco nero, dove non esiste tempo nè spazio, non nasce ma esiste da sempre, non è una logica filosofica ma quantistica e come tale dimostrata matematicamente dall'uomo già da decenni.

Nella società moderna nonostante le varie religioni il materialismo cerca continuamente di dimostrare con i fatti come non può esistere un mondo spirituale, un aldilà, perchè non osservabile fisicamente, eppure paradossalmente la scienza già dimostra con assiomi matematici che esiste un luogo dove lo spazio ed il tempo sono relativi e cioè diversi da come sono qui. Non solo, per una semplice logica termodinamica, quindi tutta materiale, un luogo con spazio e tempo deve nascere obbligatoriamente da un non-luogo senza spazio nè tempo. E' logico che immaginare con occhi fisici uno spazio non materiale risulta impossibile, come impossibile è capire mentalemente l'infinità o il limite dell'universo fisico in cui viviamo. Infatti sia se immaginiamo l'universo infinito, sia se lo immaginiamo finito da confini ben delineati si aprono quesiti esistenzaiali che ancora non hanno risposta alcuna; se l'universo è infinito la domanda che sorge è come può esistere un qualcosa di infinito nello spazio? Se l'universo possiede dei confini la domanda è "cosa c'è oltre?". La risposta è nei buchi neri; porte di comunicazione tra un luogo fisico governato dallo scorrere del tempo con un luogo a-temporale, non materiale, da dove questo universo deriva.

La teoria della relatività generale di Einstein da sola predisse che lo spazio-tempo cominciò nella singolarità del Big Bang alla nascita dell'universo e che finirà nella stessa singolarità del Big Crunch. Qualunque materia che cadesse nel buco nero del Big Crunch sarebbe distrutta nella singolarità e solamente l'effetto gravitazionale della sua massa continuerebbe ad esistere. D'altra parte, tenendo conto degli effetti quantici sembra che la massa o energia della materia dovrebbe essere restituita al resto dell'universo e che il buco nero insieme a qualunque singolarità si volatilizzerebbe scomparendo. Che cosa succede realmente durante le tappe molto precoci o molto tardive dell'universo quando i campi gravitazionali sono tanto forti che gli effetti quantici non possono essere ignorati? Se l'universo ha un principio ed una fine viene da chiedersi cosa c'era prima e cosa ci sarà dopo. Secondo studi moderni ciò che oggi si può trovare in un buco nero è ciò che l'universo "era" e ciò che l'universo "sarà".

Ricerche tutte Italiani hanno confermano che i buchi neri in realtà debbono essere chiamati "quasi buchi neri". Infatti l'orizzonte degli eventi del buco si forma in un tempo infinito e quindi permette di conservare l'informazione di ciò che risucchia. La teoria della gravità e la teoria dei quanti non sono state ancora unificate in un'unico studio; o si osserva la gravità o si osservano le particelle quantistiche in assenza di gravità. E' questa mancanza di correlazione che crea i problemi maggiori per una definizione completa e accurata di ciò che avviene nel buco nero. Nel 2004 Stephen Hawking nel suo nuovo libro "Dove il tempo si ferma. La nuova teoria sui buchi neri "  ha dichiarato di aver trovato un meccanismo che consentiva a qualsiasi informazione energetica risucchiata dal buco nero di non scomparire del tutto. Tale informazione infatti potrebbe non entrare mai all’interno del buco nero ma essere trasformata e preservata sulla superficie dell’orizzonte degli eventi per essere successivamente recuperata e riutilizzata dall'universo fisico. Le attuali osservazioni hanno infatti evidenziato una forma di radiazione che staziona sull'orizzonte degli eventi del buco nero senza essere da esso assorbita. Gli studi moderni sulla Materia Oscura stanno cercando di chiarire questa particolare caratteristica del buco nero che fino a qualche anno fa "risucchiava" di tutto compresa la luce senza possibilità di fuga e che oggi invece pare "emettere" un qualcosa dal suo interno.
Hawking sviluppa questa teoria basandosi sulla teoria dei quanti la quale afferma che ogni processo fisico può evolversi anche al rovescio. In natura quindi le condizioni iniziali possono essere derivate dalle condizioni finali. Questo vuol dire che anche un buco nero può immagazzinare senza distruggere l’informazione dei processi fisici. Tale teoria di Hawking  dimostra che non esiste in assoluto un buco nero, piuttosto esiste una regione dello spazio-tempo dove i processi fisici richiedono un tempo più lungo per sfuggire all’attrazione gravitazionale. Questo significa che i buchi neri non si riducono del tutto ad una vera e propria singolarità come si credeva in passato.

Un oggetto che cade in un buco nero quindi non scompare completamente; l’informazione fisica dell’oggetto rimane ancora da qualche parte all’interno del buco nero o intorno ad esso. Hawking per tale motivo non parla più di “orizzonte degli eventi” e cioè di un confine invisibile che fino ad oggi si credeva avvolgesse ogni buco nero oltre il quale nulla nemmeno la luce può sfuggire, ma di “orizzonte apparente“, in grado di assorbire materia ed energia solo temporaneamente per rilasciarla poi successivamente sotto forma di radiazioni oggi chiamata "radiazione Hawiking". Questa emissione principalmente fatta di fotoni è un fenomeno così debole che per il momento la tecnologia umana non è in grado di osservarla chiaramente.

I buchi neri quindi continuano a emettere radiazione per lunghi periodi di tempo e alla fine si “scoprono”, per così dire, rivelando l’informazione contenuta nella materia rimasta intrappolata in essi. I buchi neri quindi non sono immortali ma perdono particelle (e quindi massa) sotto forma di radiazione la quale è stata osservata anche da un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano dell’INFN. I buchi neri secondo tali ricerche “evaporerebbero” lentamente nello spazio circostante rilasciando particelle nella regione dell’orlo. Il buco nero, alla fine di questo processo di evaporazione, finisce per diventare un piccolo nocciolo da cui fuoriesce appunto questa radiazione scoperta da Hawking che potenzialmente porta con sé l’informazione in essa contenuta. Tale informazione può provenire dalla dimensione a-temporale posta al di là della singolarità o essere una "trasformazione" di un'informazione risucchiata dal buco nero in passato oppure entrambe le cose.

I buchi neri alla luce di tali considerazioni divengono un confine tra "l’essere" e il "non essere", un paradosso per il comune ragionamento umano dal momento che la teoria quantistica afferma che ogni processo fisico può evolversi al rovescio. Per eliminare tale contraddizione la scienza oggi ipotizza un buco nero dove le informazioni fisiche/energetiche non rimangono intrappolate per sempre e presuppone un confine fisico in grado di bloccare la materia e l’energia solo temporaneamente per poi rilasciarla in un secondo tempo e tenuto conto dell'interazione continuativa che i buchi neri hanno con pianeti, stelle e galassie ci si può rendere conto come la nostra vita organica sia solo un piccolo tassello di un enorme mosaico nato grazie all'incontro tra "aldilà" e "aldiquà" posto nella singolarità dei buchi neri sparsi in tutto l'universo. Ricordiamo come ogni galassia ruota ed è attiva grazie ad un enorme buco nero grande miliardi di volte di più del nostro sole contenuto al proprio centro; l'interazione del nostro spazio tempo con la dimensione spirituale da dove questo spazio tempo deriva deve essere continuativa e perenne.

Cosi come l'assenza di un pianeta nel nostro sistema solare o una diversa orbita dello stesso può per riflesso estinguere la vita umana sulla terra, cosi l'assenza del gigantesco buco nero posto al centro della Via Lattea inibirebbe la coesione gravitazionale dell'intera galassia in cui esistiamo disgregandola istantaneamente nello spazio. La materia oscura rappresenta probabilmente quell'etere onnipresente sempre "aggiornato" dall'interazione bi-dimensionale del buco nero; un andirivieni di informazioni materiale/eterico similare allo scambio proposto da sempre dalle comuni religioni e dai movimenti spirtuali terrestri sull'anima che ritorna da dove è venuta dopo la morte fisica o si incarna in un corpo fisico nascendo come essere umano.

“Confinare la nostra attenzione alle questioni terrestri significherebbe limitare lo spirito umano.”
(Stephen Hawking)
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